>>

4 marzo: giornata mondiale per la Lotta al papilloma HPV

4 marzo – Una giornata e una campagna su scala mondiale per parlare di HPV, il papillomavirus umano, per spiegare cos’è, a quale rischi espone e soprattutto come fare per ridurne l’impatto attraverso lo screening e la vaccinazione. È questo l’International HPV Awareness Day, indetto per il 4 marzo, una iniziativa dell’International Papillomavirus Society IPVS e dei suoi 80 partner nel mondo.

Il Papilloma Virus provoca malattia prevalentemente attraverso i rapporti sessuali ed in alcuni casi può provocare la insorgenza di un tumore maligno della cervice uterina. Le armi disponibili oggi sono la vaccinazione ed il Pap test.

La prima dovrebbe essere effettuata per entrambi i sessi tra i 9 e gli 11 anni, la seconda almeno dai 25 anni. Ma attenzione l’avere fatto la vaccinazione non comporta il non eseguire comunque il Pap test che andrà effettuato regolarmente.

L’occasione della giornata internazionale per la lotta contro l’HPV comporta per tutti noi il ritorno ad una riflessione più volte espressa dalla Lilt della nostra provincia….il ritardo diagnostico e la perdita di attenzione generale sui tumori maligni.

Purtroppo anche il campo del tumore della cervice uterina ha subito il contraccolpo degli anni bui del Covid, una impressionante riduzione del numero delle vaccinazioni, ormai intorno dl 30% della popolazione target e della adesione alle campagne di screening con il Pap test.

Ma oggi è il 4 marzo di un nuovo anno e la LILT è pronta ad affiancare tutti i soggetti coinvolti i questo campo della prevenzione e ad agire in prima linea contro questa rischiosa infezione.

Informazione, operatività condivisione sono e devono essere oggi le parole d’ordine per la promozione della salute anche in questo, come in tutti gli ambiti in cui da cent’anni la LILT si batte per vincere il cancro.

Per ogni informazione , prenotazione o visita telefonare in segreteria al 01841951700

l virus del papilloma umano (HPV) è un piccolo virus a DNA correlato al cancro della cervice, “il primo cancro a essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) totalmente riconducibile a un’infezione” come riportato sul portale web Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre l’HPV può causare tumori alla vulva, la vagina, l’ano, il pene e l’orofaringe; è globalmente responsabile di circa il 5% di tutti i tumori, ma la percentuale varia significativamente in base all’area geografica e al livello di sviluppo economico/igienico-sanitario. E’ il principale fattore di rischio per lo sviluppo di displasia della cervice e per la sua evoluzione verso il cancro, causando quasi 530000 casi all’anno di cervicocarcinoma e 113400 casi di cancro ad altre tessuti.

Sulla base di queste statistiche è perentorio il bisogno di prevenire le complicazioni delle infezioni da HPV già esistenti (prevenzione secondaria) e ancora più importante prevenire la diffusione di altre (prevenzione primaria), in modo tale da poter arrivare al controllo del problema e all’eradicazione del virus. La prevenzione secondaria si basa sulla diagnosi precoce attraverso: il pap-test, (secondo il Ministero della Salute è raccomandato ogni tre anni per le donne tra 25 e 64 anni e si stima che possa ridurre il rischio di tumore cervicale di almeno il 70%);l’HPV test, di più recente introduzione, che ricerca il DNA virale di genotipi alto rischio oncogeno ed è più efficace del pap-test nel prevenire i tumori invasivi del collo dell’utero